video suggerito
video suggerito
Delitto di Arce, omicidio di Serena Mollicone

Omicidio Mollicone: perché la Cassazione ha annullato l’assoluzione dei Mottola

Ci sarà un nuovo appello bis per l’omicidio di Serena Mollicone, la ragazza uccisa 24 anni fa ad Arce. Il nodo sarebbe sempre lo stesso: la presenza o meno della ragazza nella caserma.
A cura di Natascia Grbic
117 CONDIVISIONI
Immagine
Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su

La Corte di Cassazione ha disposto un nuovo processo di appello bis in relazione all'omicidio di Serena Mollicone, la ragazza uccisa a giugno 2001 e trovata morta due giorni dopo la scomparsa nel bosco di Fontecupa, in provincia di Frosinone. Un vero e proprio colpo di scena dopo l'assoluzione della famiglia Mottola in primo e secondo grado, che cancella la parola ‘fine' che stava per essere apposta sul caso. Le motivazioni usciranno entro novanta giorni: sembra però che il passaggio principale, quello che da anni può determinare chi sia stato a uccidere Serena, sia sempre lo stesso. Quello della caserma.

Il nodo della caserma

Secondo i giudici di primo e secondo grado, non ci sono prove che il primo giugno 2001 Serena Mollicone sia entrata nella caserma di Arce, di cui Franco Mottola all'epoca era comandante. Ma è proprio questo il punto su cui si scontrano difesa e procura: per i carabinieri del Ris, che hanno negli ultimi anni condotto le indagini, Serena Mollicone è stata uccisa proprio nella caserma di Arce, e il cadavere portato poi lontano, nel bosco di Fontecupa. È molto probabile che la Cassazione non abbia ritenuto sufficienti le motivazioni addotte dai giudici di primo e secondo grado riguardo l'impossibilità di stabilire la presenza della ragazza nella caserma.

La difesa dei Mottola: "Li faremo assolvere di nuovo"

"Il pool di difesa della famiglia Mottola attende serenamente le motivazioni di questo rinvio per vedere quali punti devono ancora essere discussi e approfonditi in fase di appello – ha dichiarato il consulente della famiglia Mottola e criminologo Carmelo Lavorino – Gli avvocati Francesco Maria Germani, Piergiorgio Di Giuseppe, Paolo Marsella ed Enrico Meta, oltre ai loro consulenti, come il sottoscritto, faranno e faremo di tutto per far assolvere nuovamente i nostri assistiti. Se la Corte chiede nuovi approfondimenti, ci saranno senza nessun problema. L'annullamento della sentenza dice solo che deve essere motivata meglio, aspettiamo cosa dice la Cassazione e vedremo. I Mottola? Sono tranquilli e sereni e aspettano il devolvere della situazione, anche se questo ci fa perdere tempo prezioso per individuare il vero assassino di Serena Mollicone, dato che più passa il tempo più si perdono le tracce, sia fisiche, sia chimiche, sia testimoniali".

Il vicebrigadiere Santino Tuzi

A collocare Serena Mollicone all'interno della caserma di Arce era stato il brigadiere Santino Tuzi, morto suicida sette anni dopo l'omicidio. Pochi giorni prima di uccidersi, l'uomo aveva dichiarato che la ragazza era entrata nella caserma. Secondo la ricostruzione della procura, Serena fu uccisa dalla famiglia Mottola perché voleva denunciare il figlio Marco, accusato di spacciare droga. Secondo i giudici, invece, la testimonianza di Tuzi non era attendibile: per questo avevano disposto l'assoluzione per tutti gli imputati. Che però adesso, rischiano una condanna nel nuovo processo.

117 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views